take a seat

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http://www.makerbot.com/

http://www.cesweb.org/

http://www.wired.com/

MAKERS 3D

30.04.2012 ways of seating Paolo Capizzi

“Se fai design in questo secolo devi trasformare il web in cose”, sottolinea Massimo Banzi, uno degli inventori di Arduino (che prende il nome dal bar di Ivrea dove il gruppo di lavoro si incontrava per l’aperitivo) usato dal Mit di Boston, ma anche da Apple, Panasonic e Google, solo per citare alcuni colossi. Si può “produrre con un click”, e lo si fa attraverso una stampante 3D che ti permette di trasformare le idee direttamente in oggetti grazie ad un pc, un software open source collegato a stampanti che modellano oggetti come una fresa o li costruiscono a strati, come un telaio. E’ quello che in gergo viene chiamato ‘l’internet delle cose. All’ultimo CES di Las Vegas queste stampanti hanno fatto la parte del leone con una protagonista indiscussa : la MakerBot Replicator, che prende il nome dalla tecnologia fantascientifica di Star Trek, può stampare oggetti di 22,6cm x 14.5cm x 15cm circa. Il Replicator viene prodotto in due modelli, quello da $2000 ha il doppio colore, mentre quella ad ugello singolo per una normale stampa “monocromatica” e costa $1800. Entrambi i modelli utilizzano per le stampe sia l'Acrilonitrile butadiene stirene (ABS), Polietilene ad alta densità che plastiche di Acido polilattico (PLA). La possibilità di stampare in due colori contemporaneamente, ad esempio, è forse la più accattivante tra le nuove funzioni, facilitata da una tecnologia che chiamano “dualstrusion”, le testine di stampa prelevano la plastica grezza da un set di mandrini posti sul retro della stampante. MakerBot ha anche rinnovato in meglio l’interfaccia del proprio sito di sharing Thingiverse, una community/archivio di design che contiene più di 15.000 progetti open source e modificabili da dove gli utenti possono importare i modelli 3D sul proprio computer e poi spedirli alla stampante. Replicator é frutto della mente di Bre Pettis 38 anni, hacker con la passione dei robot, co-fondatore e CEO di Industries MakerBot , video blogger e multi-artista. Il suo sogno era quello di produrre una stampante 3D a basso costo e ci è riuscito. Si dice che questa dei "maker" sarà la nuova rivoluzione industriale. Il primo a intuirlo è stato il direttore del magazine Wired, Chris Anderson, che nel 2010 intitolò un suo saggio: "Gli atomi sono i nuovi bits", prendendo spunto dal nome di un laboratorio aperto al Mit di Boston "Center for bits and atoms", luogo dove si può produrre quasi qualsiasi cosa. Con questo passaggio si chiude il cerchio e si ritorna alla auto-produzione delle cose, naturalmente utilizzando conoscenze e risorse digitali.

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